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1 CAPITOLO 1 UNA VITA DISORDINATA

1 capitolo 1

UNA VITA DISORDINATA




Pensiero positivo, pensiero positivo…continuava a ripetersi la stessa frase da tutto il giorno, ma in mente aveva solo un vortice di emozioni contrastanti, era arrivata ad essere l’incrocio perfetto tra Bridget Jones e Mercoledì Addams, un connubio perfetto se si pensa a come avrebbe voluto essere in realtà. Aveva riempito il suo studio di cartelloni che rappresentavano la sua visione del mondo perfetto, letto mille libri su come attivare la legge d’attrazione e praticato qualsiasi forma di religione spirituale e non per raggiungere i suoi obbiettivi, in pratica aveva fatto lo stesso nella sua vita sentimentale, lavorativa e social senza riuscire a raggiungere nessun risultato che si possa dire soddisfacente. Diciamo che la sua vita era monotona aveva un al lavoro in ospedale, dove poteva sfoggiare il suo animo cinico in determinate occasioni e quando tornava a casa si sedeva alla sua scrivania con un bicchiere di prosecco a disegnare e inventare storie che non avrebbero mai avuto una fine. Insieme a lei vivevano i suoi due labrador neri Guia e Miky e i suoi due gatti Stella e Scricciolo probabilmente le sue relazioni più lunghe negli ultimi Ventanni con loro condivideva un attico in centro al nono piano con una vista spettacolare, l’aveva comprato nella speranza che partendo da qualcosa di grandioso tutto sarebbe andato secondo i suoi piani. L’unico risultato che aveva ottenuto era stato quello che il suo lavoro da disegnatore era stato notato e anche i suoi quadri avevano iniziato ad avere uno scopo fino a raggiungere l’esposizione in una mostra. Felicita, Fely per chi la conosceva bene era alla continua ricerca di una scala d’emergenza che la portasse al suo successo attraverso a quello che lei definiva il mondo dei perfetti, la cosa più assurda era che quel nome le era stato dato come portafortuna, inquanto la sua bisnonna che portava lo stesso nome aveva costruito un piccolo impero nel campo della sartoria. Insomma, era circondata da persone che in un modo o nell’altro avevano raggiunto i propri obbiettivi e che ad ogni riunione famigliare o incontro causale non facevano altro che vantarsi di tale fortuna, mentre lei dipendeva ancora dell’aiuto di sua madre che piena di compassione misto speranza cercava sempre di aiutarla, ma non mancava di farle notare come suo fratello si fosse sistemato e di come sua sorella fosse una perfetta moglie. Tutti quei pensieri le fecero venire un certo languorino, così quella sera decise di ordinare il suo pasto preferito d’asporto per tirarsi su di morale, adorava il sushi e un film avrebbe completato il suo quadro perfetto, non chiedetevi che genere avrebbe scelto perché spaziava dal genere strong e avventuroso a commedie strappalacrime, trovava il giusto compromesso solitamente con i film di super eroi. Per completarvi il quadro di quanto il suo carattere fosse altalenante posso dirvi che i fattorini avevano quasi sicuramente una sua foto segnaletica, passava dal lasciare loro una mancia generosa all’assillarli telefonicamente se avevano anche solo un minuto di ritardo e così successe anche quel giorno.

“…si pronto sono Milla ho ordinato circa un ora fa siete in ritardo!!!!!! “

“mi scusi signora stiamo arrivando, il ragazzo è uscito adesso. “

“se non arriva tra cinque minuti, non troverà più nessuno!!!! “

Il suo tono era scocciato quasi come se le avessero pestato un piede, ma non si arrabbiava solo con i fattorini ne aveva per tutti da quei poveri sventurati dei call center che provavano a contattarla per la qualsiasi cosa ad intasare il servizio clienti dei gestori di luce e gas era riuscita persino ad avere rimborsi extra e a parer mio era per non sentirla più. Sebbene di primo acchito il suo carattere sembrava paragonabile ad una grattugia per formaggio, nascondeva anche un lato terribilmente sensibile, infatti, riusciva a commuoversi persino per le pubblicità che passavano in tv. Il suo migliore amico Niko e collega di lavoro era la sua più grande valvola di sfogo con lui trascorreva intere giornate al telefono quando non potevano vedersi, le loro chiacchierate sfociavano sempre in risate interminabili, anche le loro uscite non era da meno, infatti, una sera usciti dal loro ristorante di sushi preferito impiegarono due ore e mezzo a ritrovare la macchina che era parcheggiata davanti alla porta del ristorante e tutto questo senza neanche aver bevuto , iniziarono a ridire cosi forte che li gestore del locale usci per vedere cos’ era accaduto.

Anche quella sera erano al telefono insieme in chat.

Fely h21:45





Niko sta scrivendo h 21:46








Fely h 23:15












Era un susseguirsi di botta e risposta con l’aggiunta di attimi teatrali e faccine di ogni tipo, in alcuni momenti se qualcuno avesse per sbaglio letto una loro conversazione poteva scambiarla per una rudimentale incisione egizia come questa

Niko h 23:30

Fely h23:40





Niko 00:10












sul serio ho del lavoro da sbrigare prima di arrivare in ospedale, te invece come è andata la serata?


Niko h 00:30

Lascia stare amo ti racconto tutto domani al lavoro Fely h 00:40

buona notte amo, anche se in questo momento ti detesto sai che odio aspettare… uffa!!

Niko 01:00

lo sai che piace lasciarti con il dubbio notte amo Fely continuò a guardare il film, ma non segui una sola parola, rispondeva ai commenti sul suo blog di arte e nella sua mente continuavano a girare pensieri di ogni tipo aveva persino scritto un post dove elencava i buoni propositi per attrare verso di sé le forze oscure dell’universo, nella speranza che finalmente anche per sbaglio, non si sarebbe offesa, qualcosa cambiasse nella sua vita. Ma l’unica cosa che sembrava cambiare era il suo umore e no non era meteo patica ve lo posso garantire. Persino il suo psicoterapeuta si era arreso, ogni volta che andava da lui le sedute sfociavano i dibattiti filosofici e su come tutte le negatività venissero attratte da lei.

Ricordo a tal proposito, una volta mentre stavo passeggiando con Fely per le vie principali durante una giornata di shopping compulsivo, passammo di fianco ad un tombino aperto per dei lavori che non era stato segnalato e ovviamente volete pensare che non prese la palla al balzo per lamentarsi e dire la sua opinione accusando di negligenza tutte le autorità in carica includendo anche il parroco e chiunque altro le venisse in mente?

“non credi che lasciare un tombino aperto sia alquanto pericoloso! Se qualcuno ci cade dentro? “

“andiamo “risposi “non vedi che ci stanno ancora lavorando e comunque è giorno e il rumore che stanno facendo metterebbe in allerta chiunque “.

Beh, non ci crederete mai ma alla fine di quella giornata chi era caduta in quel tombino slogandosi una caviglia era proprio lei. Per cui non mi sento di dire che avesse tutti i torti a pensare questo, infondo le accadevano cose strane e credetemi se dico che neanche un autore dalla più spiccate immaginazione potrebbe inventarsele, lei era così o l’amavi o la detestavi, uscire con lei era come un giro sull’ottovolante non sapevi mai come sarebbe andata a finire. L’unica cosa che ormai era chiara nella vita di Fely è che qualcosa doveva cambiare e anche in fretta, sentiva il suo orologio biologico andare avanti molto più velocemente di quanto si aspettasse, non intendo solo il non aver avuto ancora un figlio era proprio lei che stava cambiando, quel giorno mentre stava andando al lavoro, le caddero le chiavi dalla tasca

“signora, signora, le sono cadute le chiavi…”

“signora ma ci sente!!! “

Fely si giro con uno sguardo perplesso, era lei che stavano chiamando? Si guardo intorno ma alle sei di mattino non c’era anima viva oltre a lei e quel ragazzo con il cane

“sì… ah grazie, scusami stavo ascoltando la musica e non avevo sentito.”

In realtà aveva sentito molto bene, ma non voleva credere che stesse chiamando proprio lei, poi SIGNORA andiamo sarà stato più giovane di qualche anno come si permetteva di chiamarla così. Il suo pensiero riguardo all’accaduto era alquanto discutibile, ma chi l’avrebbe mai contradetta, io no di sicuro non volevo mica finire la giornata con un’emicrania pazzesca. Così tra una canzone dei Led Zeppelin e dei Clash e qualche tiro di sigaretta, arrivo al bar dell’ospedale dove la stava aspettando Niko per fare colazione, era una loro abitudine trovarsi li mezz’ora prima del lavoro.

“ciao amo sei riuscita a dormire?”

“sì e no”

“la sai l’ultima notizia?”

“Kate ha mandato un email a quel tipo sposato con account diverso e come era prevedibile ha risposto”

“ma dai!” rispose Fely sogghignando “ma è un pirla”

“ha iniziato a scrivergli messaggi erotici per stuzzicarlo, e gli anche proposto un appuntamento al buio!”

“non ci posso credere, lui che cosa ha risposto? Non avrà mica accettato?”

“ovvio, amo” rispose Niko “scopriremo i dettagli appena arriviamo in reparto, Kate sta smontando dalla notte”.

Sicuramente le consegne si sarebbero divulgate più del previsto, ma era domenica potevano permetterselo. La domenica solitamente il lavoro era abbastanza tranquillo, si facevo solo visite in urgenza e il reparto era insolitamente tranquillo. Talmente tranquillo che usarono il carello della biancheria come una sorta di trasporto alternativo per imitare i super eroi, la cosa bella è che se anche avessero lavorato in un reparto complesso sarebbero riusciti sempre a divertirsi e a far sorridere i pazienti. Infondo era quella la cosa più importante, non servivano solo le terapie convenzionali, bisognava dare un senso a quel lavoro e credetemi quel reparto aveva vissuto due anni di inferno con la pandemia. Tutti erano diversi, avevamo e mi metto in mezzo anch’io, imparato quanto fossero importanti le piccole cose e come la vita poteva toglierci tutto. Fely come molti di noi non aveva ancora accusato il colpo, aveva visto morire molte persone che conosceva e le aveva viste morire da sole, eravamo passati da una normale routine a “ragazzi, stanno arrivando i pazienti covid” nessuno sapeva come affrontare questa situazione, ma lei aveva saputo trovare un modo per rendere anche quella situazione meno pesante. Decise infatti di disegnare tutte le tute dei suoi colleghi e renderli meno extraterrestri per i pazienti, fu proprio quello che per tutti fu un drastico cambiamento che fecce suonare un campanello nella mente di Fely.

Qualcosa le aveva aperto gli occhi, la sua vita doveva avere uno scopo ben preciso quello che aveva non le bastava più, andò a casa senza neanche fermarsi a comprare le sigarette, cosa che faceva abitualmente prima di rientrare perché dopo non ne avrebbe più avuto voglia. Come in uno dei suoi quadri quello che vedeva non le apparteneva, la sua vera io stava riemergendo e non poteva più controllarla, si verso un bicchiere di vino accese lo stereo e incomincio a togliere tutti i cartelloni che aveva creato ,prese in mano i suoi pennelli e inizio a dipingere la sua nuova vita, aveva finalmente capito chi era e cosa voleva, non vi nascondo che uno dei cartelloni che sicuramente fece più fatica a staccare fu quello del suo matrimonio con Johnny Depp e dove Tom cruise era il suo amante segreto, ovviamente non sarebbe mai accaduto ma sognare non costa nulla infondo. Era tornata la Fely di un tempo, si


stava liberando dei pregiudizi, delle sue paure e delle aspettative di persone che poco centravano con lei e l’aveva capito parlandone con sua madre durante una telefonata.

“Fely, com’ è andata la giornata?”

“tutto bene mamma, la solita routine.”

“Ti ricordi della cena di sta sera?”

“Si mamma, ma ancora del lavoro da fare. “

“non perderai ancora tempo con i tuoi disegni!?”

“…”

“Sai mamma credo che lascerò il lavoro in ospedale, credo che la mia vita sia questa tra i miei stupidi disegni e i miei racconti”

Il silenzio divenne così forte che a un certo punto fu addirittura assordante, credo che in quel momento la madre di Fely sia svenuta per poi rialzarsi gridando

“MA SEI MATTA!!!!!!”

Fu proprio quella esclamazione che fece capire a Fely che stava facendo la cosa giusta, stava per realizzare qualcosa di unico e speciale, si era aperto un mondo davanti a lei. Senza neanche pensarci chiamò subito al lavoro e chiese un anno di aspettativa, era questo il tempo che aveva bisogno per rimettere ordine nella sua vita, doveva solo riuscire a visualizzare i suoi obbiettivi e raggiungerli. Decise di usare la stessa tecnica che aveva usato per la corsa, uno schema molto semplice parti con un minuto di camminata e uno di corsa e in meno di due mesi arrivò a correre un ora di fila. Prese carta e penna e scrisse tutto quello che le veniva in mente, poi inizio a guardare quello che davvero contava e da li incomincio a creare la sua tabella di marcia. Lo schema era molto semplice, come regola principale, doveva essere aggiornato ogni mese, inoltre Fely si ricordò di una frase che le ripeteva sempre suo nonno, “credi sempre in te stessa, non smettere di cercare e di guardare il mondo che ti circonda ma ricordati sempre di ringraziare perché ti è stato donato, sta a te dargli un senso”. Partendo da questa frase, inizio a creare il suo libro, usando una celebre frase di Virginia Woolf ““Non c'è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente.” Aveva letto tutti i suoi libri era un esempio per lei, questo sarebbe stato il suo nuovo slogan, capì che doveva trasformare la sua vita in una danza di emozioni e che la sua felicità non dipendeva da chi le stava intorno ma da lei, iniziava a sentir scorrere nelle sue vene un’energia pura e positiva come se un’aurea di calma improvvisa l’avesse avvolta, stava per affrontare un viaggio alla scoperta di sé. Era come se fino a quel momento fosse rimasta in coma profondo, e che il suo corpo si stesse risvegliando lentamente, ovviamente nessuno credeva che potesse farcela, i suoi occhi iniziarono un viaggio che la porto alla terribile sensazione di non appartener a nessun luogo, come se qualcun altro stesse vivendo la sua vita. Tutto le sembrava molto più chiaro, le sue cicatrici emotive stavano diventando meno dolorose, il suo modo di pensare standardizzato incominciò a sfuggire, capì chi fosse e cosa doveva fare, percepiva il bisogno di eliminare gli stereotipi che si era costruita, elimino ogni tipo di schieramento dalla sua mente e realizzo che quello che aveva fatto fino ad allora era solo una bozza di quello che sarebbe stata. Nella sua mente stava accadendo qualcosa di magico e immaginabile, per la prima volta si senti felice, aveva capito che i suoi due mondi erano uniti non vi era il lavoro in ospedale e quello da scrittrice / pittrice entrambi i suoi modi la portarono a sentire quello di cui le persone avevano bisogno, non era una semplice intuizione ma la consapevolezza che ci stava riuscendo. Fino a quel momento se ti imbattevi in una discussione con lei rischiavi che ti avrebbe elencato in ordine cronologico ogni tipo di torto subito, secondo il suo parere e si aveva una memoria di ferro, ora invece anziché redarguirti su ogni cosa cercava di trovare qualcosa potesse dare sollievo ad entrambi, riportando la mente a qualche aneddoto divertente ad esempio. La mia Fely non era più la stessa, era stata travolta da un’energia così forte che persino i suoi tratti del viso cambiarono, scherzosamente le dicevo che ava trovato il Buddha dentro di lei, probabilmente era così, ma vederla camminare verso la sua nuova vita era un’emozione ancora più forte, un esempio calzante che possa descrivere quello che stava accadendo fu una frase di James Ray che lessi in The Secret.” Non puoi mai essere creata o distrutta, c’è sempre stata, qualunque cosa sia esistita esiste già, si muove nella forma attraverso la forma e al di fuori della forma.” Non era una nuova Fely che stava nascendo, ma era la sua vera essenza che stava riemergendo.

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